Aromaterapia in cucina: come usare gli oli essenziali per cucinare

Aromaterapia in cucina: come usare gli oli essenziali per cucinare

La cucina è davvero un mondo magico, dove la creatività e la fantasia sono l’Abc che caratterizza ogni piatto. Cucinare per gli altri è un gesto d’amore ed è atavico: si offre del cibo, ovvero la fonte primaria di sostentamento e il mezzo fondamentale per la sopravvivenza.

E’ il luogo deputato agli esperimenti e agli assaggi, che si tratti di creazioni gourmet o di piccoli capolavori di praticità e gusto.

 

Un ausilio importante in questa stanza della casa così speciale, all’interno della quale ci sentiamo tutti un po’ chef, viene anche dal pianeta dell’aromaterapia, grazie ai mille e uno impieghi possibili degli oli essenziali per cucinare.

Sono grandi alleati ai fornelli, perfetti per rendere saporiti e sfiziosi tanti piatti, insalate e bevande ma anche per modernizzare e reinterpretare qualche ricetta della tradizione.

 

Ci sono delle regole da seguire nell’aromaterapia applicata alla cucina: bisogna sempre saper scegliere quale fragranza sia la più adatta a ciascuna pietanza e innanzitutto distinguere tra le 3 fondamentali note aromatiche che identificano gli oli essenziali: di cuore, di base e di testa (in relazione al diverso grado di intensità e persistenza).

Qualche esempio? Le note di cuore sono fresche e tipiche dei fiori, quelle di base caratterizzano i legni e sono molto tenaci, mentre le note di testa sono tipiche degli agrumi: arrivano subito e scompaiono presto.

 

Gli oli si potranno anche mixare, per creare sempre nuove armonie di gusto. Sarà necessario usare solamente oli essenziali garantiti come ideali per alimenti (occorre controllare che sul prodotto sia presente la dicitura ‘edibile’) e in ogni caso risulterà utile avere il consiglio di un aromaterapeuta prima di fare acquisti per poi mettersi ai fornelli.

 

Il dosaggio e la scelta delle pietanze

 

E’ fondamentale rispettare i dosaggi, poiché gli oli essenziali per cucinare sono molto potenti: è bene ricordare una regola aurea, ovvero che sono sufficienti una o due gocce dell’olio essenziale scelto per insaporire una pietanza.

Occorre inserirli all’interno della ricetta guidati dalla parsimonia, ecco perché non dovrà mai mancare in cucina un piccolo ma decisivo ‘compagno di viaggio’: il contagocce. Meglio dotarsi di un contagocce extra anziché affidarsi alle boccette che lo hanno già incluso nel tappo, in modo da essere più certi di non eccedere con il prodotto.

 

L’olio essenziale non può essere aggiunto ‘a crudo’ e mescolato come i normali condimenti ma ha bisogno di un ‘mezzo’ per amalgamarsi al meglio: si potranno aromatizzare determinati ingredienti che poi saranno uniti alla ricetta, per esempio il miele o la panna ma anche il burro e lo yogurt.

Naturalmente sarà l’olio di oliva ad essere più di frequente aromatizzato (generalmente agli agrumi): darà un tocco originale alle insalatone o a piatti più estivi e ‘da asporto’, come l’insalata di farro. Un consiglio per ‘correggere’ l’olio EVO: saranno sufficienti quattro gocce di olio essenziale per aromatizzarne un litro. In generale, c’è un modo per evitare di incorrere nel rischio di eccedere: basta non superare mai una certa soglia consigliata, ovvero una goccia per 100 grammi di prodotto. Chi è alle prime armi farebbe bene a realizzare dei test con le varie pietanze (per ‘leggere’ i sapori) prima di formalizzare l’invito a cena ai potenziali ospiti.